La lotta ai cambiamenti climatici è un tema d’attualità, ma tra impegni e promesse non è facile capire quanto si sta facendo per tutelare il pianeta.
Gli slogan non mancano ed anche per questo si stanno moltiplicando gli sforzi da parte delle autorità per verificare che le politiche delle grandi aziende puntino concretamente alla difesa del verde. Il pericolo greenwashing è sempre in agguato e lo dimostrano le nuove polemiche che hanno accompagnato l’ultimo Festival di Sanremo, che anche quest’anno ha avuto Plenitude tra i suoi sponsor.
“Un palcoscenico importante per raggiungere tantissime persone – dichiara Ivano Giacomelli, Segretario Nazionale di Codici – e questo dimostra l’importanza delle parole, degli impegni e degli slogan. Bisogna controllare le politiche delle aziende per evitare che ai consumatori arrivino messaggi sbagliati. Per quanto riguarda Plenitude, ad esempio, viene da chiedersi in che modo riesca a garantire ai propri clienti residenziali nel mercato libero una fornitura di energia elettrica di origine e provenienza europea da impianti alimentati al 100% da fonti rinnovabili. Una domanda legata al fatto che Plenitude sostiene di rifornirsi di energia elettrica da Eni, che è vero che negli ultimi anni ha aumentato la produzione di energia da fonti rinnovabili, ma per il resto continua ad attingere da fonti fossili, come gas e carbone. In un periodo delicato come questo, segnato da cambiamenti climatici drammatici e da rincari pesantissimi sul fronte bollette, è doveroso fornire una comunicazione chiara ai consumatori. Ormai stiamo imparando a convivere con il greenwashing, il cosiddetto ambientalismo di facciata, ma questo non significa che bisogna subirlo. È importante che le autorità vigilino sull’operato delle aziende, che quest’ultime rispettino gli impegni che sbandierano ai quattro venti. La nostra associazione farà la sua parte in questa operazione doverosa di trasparenza, controllando l’operato delle società e segnalando eventuali irregolarità o situazioni poco chiare”.
Il greenwashing è una pratica sempre più diffusa. Nell’ambito del progetto Consuma Circolare è stato predisposto un form per segnalare eventuali fenomeni di greenwashing. Per saperne di più, visita la pagina dedicata al progetto Consuma Circolare dove sono riportati anche un form per le segnalazioni, un questionario e le FAQ.