Due operazioni nel giro di 24 ore, la seconda per rimediare alla prima che non avrebbe dato gli esiti sperati.
Operazioni di routine
Un intervento all’apparenza banale alla tiroide si è rivelato fatale per una mamma di 42 anni, deceduta nei giorni scorsi all’ospedale Sant’Andrea di Roma. Ora si attende l’intervento della magistratura per fare piena luce su una vicenda che ha distrutto una famiglia e lasciato attonita un’intera comunità, quella di Civitella Roveto, paese natale della donna, da dove il Sindaco e l’amministrazione comunale hanno voluto inviare un messaggio di cordoglio e di vicinanza. Un sentimento condiviso dall’associazione Codici, che ha deciso di intervenire con un esposto alla Procura affinché venga verificato l’operato dei medici e della struttura.
Le ragioni dell’esposto
“Un intervento di routine è finito in tragedia – afferma Ivano Giacomelli, Segretario Nazionale di Codici – ed è chiara e comprensibile la volontà dei parenti di capire cosa è successo. È doveroso fare chiarezza. Bisogna ricostruire le varie fasi del ricovero e, in particolare, le due operazioni. Dalle prime ricostruzioni, l’operazione era programmata, sembrava fosse riuscita e la donna lamentava soltanto un fastidio alla gola. Poi la situazione è improvvisamente precipitata, tanto da rendere necessario un secondo intervento che, però, non ha salvato la vita alla paziente. Che cosa è andato storto? Come si è potuti arrivare a questo tragico epilogo? Sono alcune delle domande a cui la magistratura deve dare una risposta. Se c’è stato un errore da parte dei medici, allora devono emergere i nomi di chi ha sbagliato affinché venga fatta giustizia. Un atto doveroso di fronte al dramma che si è consumato”.
Da anni impegnata a combattere la malasanità, l’associazione Codici fornisce assistenza legale per tutelare il diritto alla salute dei cittadini.