Un magistrato, un avvocato e tre commercialisti arrestati e posti ai domiciliari dalla Guardia di Finanza di Lecce su disposizione della magistratura di Potenza.
La gestione dei fallimenti
La notizia ha destato grande clamore, sia per il profilo dei soggetti coinvolti sia per l’accusa, ovvero presunti abusi nella gestione dei fallimenti. L’associazione Codici sta seguendo la vicenda, pronta a costituirsi parte civile. “Il quadro tracciato dal Procuratore di Potenza lascia allibiti – afferma Ivano Giacomelli, Segretario Nazionale di Codici – ed abbiamo deciso di attivarci per dare il nostro contributo affinché venga fatta piena luce sulla vicenda. Non bisogna pensare soltanto all’azione perpetrata dagli arrestati, ma anche alla situazione dei soggetti sottoposti ad amministrazione giudiziaria”.
Le accuse
L’inchiesta è partita un anno fa da un esposto anonimo e riguarda un giro di nomine ed incarichi pilotati che si sarebbero verificati al Tribunale Fallimentare di Lecce. Il tutto in cambio di favori e regali, per un totale di dieci indagati. I reati, a vario titolo, sono di tentata concussione, tentata estorsione, estorsione consumata e diverse ipotesi di corruzione in atti giudiziari.