Una vacanza da dimenticare quella trascorsa dai passeggeri della Costa Firenze partita il 4 agosto da Kiel per una crociera tra i fiordi norvegesi.
Una crociera da incubo
Tra cambio itinerario e smarrimento bagagli, il viaggio si è trasformato in un incubo per molti di loro. Alcuni crocieristi hanno deciso di segnalare l’accaduto all’associazione Codici, che si è attivata per avviare un’azione legale al fine di tutelarli. “Abbiamo già in piedi due class action con Costa al Tribunale di Genova – afferma Ivano Giacomelli, Segretario Nazionale di Codici – e siamo pronti a promuovere la terza. I fatti che si sono verificati sulla Costa Firenze nella crociera di inizio agosto sono gravi ed i passeggeri devono essere rimborsati e risarciti dalla compagnia”.
Il cambio itinerario
Le problematiche principali sono state due. La prima è il cambio itinerario. A causa del maltempo, alcune tappe sono state cancellate e sostituite con altre di minore interesse. Niente Maloy e Stavanger, con i fiordi rimpiazzati dalle città danesi Aarhus e Skagen, e da escursioni meno attraenti. “La sicurezza dei passeggeri è fondamentale – dichiara Giacomelli –, ma resta da chiarire la gestione della situazione. Ci chiediamo se l’arrivo del maltempo non fosse già noto prima che la nave salpasse da Kiel. Lo diciamo perché se la modifica del viaggio fosse stata comunicata prima della partenza, magari qualcuno avrebbe rinunciato, visto che la visita dei fiordi era il motivo della vacanza”.
I bagagli smarriti
La seconda problematica riguarda lo smarrimento dei bagagli per circa 200 passeggeri. “Alcuni sono riusciti a recuperarli nel corso della crociera – afferma Giacomelli –, altri non li hanno mai visti. Un disagio non indifferente, considerando le escursioni previste a temperature certamente non adatte agli indumenti estivi indossati da molti. Sulle cause dello smarrimento dei bagagli c’è stato il solito scaricabarile. Il disagio è evidente e non basta il rimborso offerto e nemmeno il buono da 400 euro da spendere a bordo per ovviare al problema, considerando che sulle navi da crociera ci sono negozi di grandi marchi, boutique alla moda poco utili per chi cerca maglioni o giacche di pile per resistere al freddo”.
Nuova class action
Un disagio dietro l’altro per cui l’associazione Codici chiede il conto. “Una crociera da sogno si è trasformata in un incubo – osserva Giacomelli – e riteniamo ci siano tutti gli estremi per riconoscere il rimborso ed il risarcimento ai passeggeri. Il danno da vacanza rovinata è evidente. Non è la prima volta che trattiamo casi del genere con Costa. Siamo pronti alla terza class action nei confronti della compagnia, dopo le due promosse per le crociere sulla Pacifica del dicembre 2017 e sulla Victoria dell’agosto 2019, entrambe dichiarate ammissibili dal Tribunale di Genova. Invitiamo i crocieristi a segnalare sempre disagi e disservizi, perché i diritti ci sono, bisogna farli valere e valgono più di un buono”.