Uno scudo per i medici. E per i pazienti?

Il momento è quello del condizionale e delle indiscrezioni, ma sembra tracciata la strada che porta all’introduzione di uno scudo penale per i medici.

Ipotesi scudo

Il Governo sarebbe intenzionato ad introdurre lo scudo penale per i medici, inserendo la misura in un emendamento nel Milleproroghe. Una decisione che l’associazione Codici boccia senza se e senza ma.

Cittadini ignorati

“Un’iniziativa che contestiamo con fermezza – dichiara Ivano Giacomelli, Segretario Nazionale di Codici –. Ancora una volta l’attenzione è tutta rivolta al personale sanitario e si trascurano, per non dire ignorano, i pazienti. Eppure le cronache raccontano ogni giorno casi di malasanità. Morti tragiche, famiglie che piangono la scomparsa improvvisa del proprio caro senza sapere cosa è successo, per non parlare di diagnosi sbagliate. Chi ha bisogno di uno scudo sono i cittadini, che devono fare i conti con una sanità da codice rosso. Pensiamo alle strutture che mostrano lacune inquietanti, alle liste di attesa sempre più lunghe, ai soccorsi che a volte arrivano con ritardi allucinanti o senza il personale adeguato.

La lotta contro la malasanità

“Lo ripetiamo  prosegue Giacomelli , i casi sono all’ordine del giorno. Poche settimane fa a Roma un quarantenne è andato al Pronto Soccorso per un mal di gola ed è morto. È normale? Siamo parte civile ad un processo in corso ad Agrigento per il decesso di una donna per malaria, che le è stata diagnosticata quando ormai era troppo tardi, nonostante avesse fatto presente che era appena rientrata da un viaggio in Africa, dettaglio che avrebbe dovuto indurre i medici ad approfondire quell’aspetto. Ecco, sono solo alcune delle vicende drammatiche su cui siamo intervenuti negli ultimi tempi.

Il precedente del Covid

“Lasciamo stare il ritornello delle cause spesso archiviate  conclude il Segretario Nazionale di Codici , perché è pura propaganda. Andiamo a leggere le sentenze, come quelle legate alla pandemia, a cui si vuole tornare con questo scudo penale che ripropone lo schema attuato per il Covid. Le responsabilità, chiare ed evidenti, sono state archiviate. Ci risiamo e non è certo une bella notizia, perché ancora una volta si pensa ai medici mettendo in secondo piano i cittadini”.

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