Codici: il processo su Malagrotta è tutto da rifare

Un colpo durissimo per i cittadini che da anni aspettano giustizia. Questo l’amaro commento di Codici in merito agli ultimi, clamorosi sviluppi del processo sulla discarica di Malagrotta, che vede l’associazione in aula in qualità di parte civile.

Cosa ha stabilito la Corte di Assise

“Nell’udienza che si è tenuta ieri – dichiara Ivano Giacomelli, Segretario Nazionale di Codici –, la Corte di Assise di Roma ha sancito che il secondo filone del processo per il disastro ambientale di Malagrotta è tutto da rifare a causa di un vizio procedurale. Parliamo del procedimento nei confronti, tra gli altri, della società E.Giovi, che gestiva la discarica, e di Carmelina Scaglione, che ne è stata rappresentante legale. Quando il processo era giunto ormai alle battute finali, è arrivata questa tegola inaspettata. Dopo ben 6 anni di istruttoria, la Corte ha rilevato un difetto nella rappresentanza della società E.Giovi nel processo, che ha retrocesso alla fase dell’udienza preliminare, fissata per il prossimo settembre.

Rinvio a luglio

Anche il primo processo sulla megadiscarica di Roma, in cui sono imputati Manlio Cerroni ed il suo braccio destro Francesco Rando  – dichiara Ivano Giacomelli, Segretario Nazionale di Codici –, , è stato rinviato al prossimo luglio. L’augurio è che almeno in questo procedimento si arrivi ad una sentenza che faccia luce sulla lunga ed annosa vicenda della discarica di Malagrotta. I cittadini aspettano che sia fatta giustizia, sono anni che ci battiamo in aula per questo, ma sinceramente gli ultimi sviluppi rappresentano un colpo durissimo”.

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