Una scelta che conferma una politica miope e dalle conseguenze preoccupanti.
Le ultime sul gas russo
L’Unione Europea ha deciso di non prolungare l’accordo trilaterale sul transito del gas con la Russia attraverso l’Ucraina. Il patto, dunque, scadrà a fine anno ed alcuni Paesi, tra cui l’Italia, dovranno trovare delle vie alternative.
I dazi, i beni congelati e la guerra
“Dall’inizio della guerra in Ucraina – dichiara Ivano Giacomelli, Segretario Nazionale di Codici –, l’UE ha avviato una politica volta a ridurre la dipendenza dal gas russo. L’unico, vero risultato ottenuto è stato l’aumento dei prezzi del gas. Le sanzioni che avrebbero dovuto mettere in ginocchio la Russia in realtà non ne stanno scalfendo l’economia. C’è, invece, questa volontà di utilizzare i proventi dei beni russi congelati in Europa per finanziare le forze militari degli ucraini e questo, sinceramente, è agghiacciante. La strada da percorrere non è quella militare. Bisogna insistere sulla diplomazia per aprire un canale serio e concreto che possa portare finalmente alla pace. Questo è solo l’ultimo di una serie di atti autolesionistici da parte dell’UE. Stiamo assistendo alla svendita dell’Europa, attraverso iniziative che vanno nella direzione opposta della salvaguardia dei propri interessi. E attenzione, tutto questo avrà gravi ripercussioni sociali, in un quadro generale già pesantemente segnato”.