L’associazione Codici si è attivata per seguire l’istruttoria avviata dall’Antitrust nei confronti di Google per pratiche commerciali scorrette.
Google sotto la lente dell’Antitrust
“Ci sono diversi aspetti che, se confermati, rappresenterebbero un grave danno per i consumatori – dichiara Ivano Giacomelli, Segretario Nazionale di Codici – e per questo motivo abbiamo deciso di intervenire in questo procedimento. Gli utenti devono essere messi nelle condizioni di scegliere in maniera chiara e consapevole sul rilascio e le conseguenze del proprio consenso, cosa che, stando ai rilievi dell’Autorità, non avverrebbe in questo caso”.
Ipotesi pratica commerciale scorretta
L’istruttoria avviata dall’Antitrust riguarda Google e la sua capogruppo Alphabet. Secondo l’Autorità, la richiesta di consenso che Google invia ai propri utenti per il collegamento dei servizi offerti potrebbe rappresentare una pratica commerciale ingannevole e aggressiva. Sarebbe, infatti, accompagnata da una informativa lacunosa, incompleta ed ingannevole, e potrebbe condizionare la scelta sul rilascio del consenso e sulla portata del consenso stesso. Le stesse criticità riguarderebbero, stando sempre all’Agcm, la varietà e la quantità di servizi Google, rispetto ai quali può aver luogo un uso “combinato” e “incrociato” dei dati personali, e riguardo alla possibilità di modulare, e quindi anche limitare, il consenso solo ad alcuni servizi. Secondo l’Autorità, inoltre, Google utilizzerebbe tecniche e modalità di presentazione della richiesta di consenso, ed anche di costruzione dei meccanismi di raccolta del consenso stesso, che potrebbero condizionare la libertà di scelta del consumatore medio. Il cliente sarebbe infatti indotto ad assumere una decisione commerciale che non avrebbe altrimenti adottato, acconsentendo all’uso combinato e incrociato dei propri dati personali tra la pluralità dei servizi offerti.
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