Ddl femminicidio, rischio di abusi nelle separazioni - CODICI | ASSOCIAZIONE DI CONSUMATORI

Ddl femminicidio, rischio di abusi nelle separazioni

10 Marzo 2025

L’associazione Codici giudica negativamente il recente disegno di legge approvato dal Consiglio dei Ministri che introduce il femminicidio come reato autonomo.

Profilo di incostituzionalità

“Sul piano sistematico – dichiara Ivano Giacomelli, Segretario Nazionale di Codici – l’ipotesi di reato appare viziata da un evidente profilo di incostituzionalità perché introduce per la stessa fattispecie due pene diverse, incompatibile con la nostra carta fondamentale”.

Le conseguenze pericolose del Ddl sul femminicidio

“Ma quello che più ci preoccupa – prosegue Giacomelli – è lo stesso annuncio di provvedimento che rischia pericolosamente di alimentare le già pericolose distorsioni, in particolare nei contesti di separazione coniugale. La normativa, introducendo l’ergastolo per il femminicidio e inasprendo le pene per maltrattamenti, stalking e altri reati correlati, non considera adeguatamente come tali strumenti vengano molto spesso utilizzati strumentalmente nei procedimenti di separazione, dove le tensioni emotive e gli interessi contrapposti sono già elevati”.

Denunce strumentali

“Prima di adombrare simili provvedimenti – osserva il Segretario Nazionale di Codici –sarebbe necessario accertare, in maniera scientifica, quante accuse di maltrattamenti o stalking risultano essere confermate rispetto alle mere denunce fatte solo per ottenere vantaggi nell’affidamento dei figli o nelle questioni patrimoniali. La natura spesso privata di questi reati, unita all’inasprimento delle pene, incentiva denunce strumentali con conseguenze devastanti per l’accusato incolpevole”.

Nessun ristoro per i genitori ingiustamente accusati

“Da segnalare che in caso di infondatezza della notizia di reato, non vi è sanzione né una qualche forma di ristoro verso il genitore ingiustamente accusato – sottolinea Giacomelli –, che, alle fine, perde anni lontano dai figli prima che l’accusa cada. I tribunali, già sovraccarichi e spesso privi di strumenti adeguati per valutare la veridicità delle accuse in contesti ad alta conflittualità, potrebbero trovarsi a gestire un aumento di contenziosi basati su accuse di violenza finalizzate a escludere l’altro genitore dalla vita dei figli”.

Ddl femminicidio e la lotta contro le violenze di genere

“Combattere la violenza è una priorità – conclude il Segretario Nazionale di Codici –, ma occorre farlo con strumenti equilibrati che non si prestino a manipolazioni. Una giustizia che non contempla il rischio di abusi processuali è una giustizia parziale, che rischia di creare nuove vittime anziché proteggere quelle esistenti”.

L’associazione Codici è impegnata da anni in una campagna di assistenza dedicata ai padri separati in difficoltà.

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